ღIl binario 7.

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Il binario 7 è riservato ai treni interstatali. Gli interstatali sono riservati a chi aveva un bel gruzzoletto e poteva ben permettersi un viaggio all'estero.
Ma l'unico modo per lasciare il Giappone era nuotare o volare. Quel treno partito dall'Hokkaido non era un interstatale, ma era comunque riservato.
Tokyo, la città delle MewMew e degli alieni. Lady Kaiba, una Mewmew al servizio degli alieni.
Il caschetto color rame girava la testa a destra e sinistra aspettando il suo passaggio. Ma non ne conosceva nè l'identità nè l'aspetto fisico. Beh, che sarebbe stato un alieno lo avrebbe di sicuro sentito.
Intanto girava la testa, a destra e sinistra, aspettando.
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Girò gli occhi cremisi verso il "vento". Fosse stato un alieno lo avrebbe riconosciuto, ed infatti la vista di quella figura antropomorfa le fece credere che dovesse essere il suo "passaggio".
Gli lanciò un fischio, in modo anche abbastanza grezzo, per attirare l'attenzione, ma in ultimo notò che... L'aveva, inconsapevolmente, già fatto... =_=
-Ehm... Sei tu il mio "passaggio"?-
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Si tenne un po' buona, ma poi lo superò di un mezzo passo e parlò on tono autoritario.
-Sarebbe il minimo.-
Girò appena il viso verso l'alieno accato a sè e fece scivolare una ciocca bionda dietro le spalle con un dito.
Il vestito blu estivo, con un corpetto semplice e le spalline larghe, la gonna lunga e larga, attirava gli occhi dei passanti, che avrebbero anche potuto prenderla per una mezzo-sangue per il suo fisico poco giapponese.
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Ma l'alieno ebbe poco per distrarsi, perchè subito una valigia gli arrivò addosso, gettata dalla stessa bionda, abbastanza grande e pesante da contenere qualche palla di cannone e alcune bombe a mano.
-Non penserai mica di farmi portare tutti i bagagli da sola?-
Infatti ne portava già due, più piccoline, da sola.
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Sorrise beffarda, camminandogli affianco quasi trotterellante, mentre si facevano largo tra la folla curiosa.
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-Non preoccuparti, non mi perdo.-
Rassicurò, ma c'era poco da star sicuri con lei... Gli diede un buffetto sulla testa, manco fosse un cagnolino, e con un occhiolino tornò a camminare, sempre molto vicina all'alieno.
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L A D Y

Si portò una mano al labbro inferiore, pensando a quante delle attrazioni di Tokyo avrebbe voluto vedere da tanto...
-Mmm... Dove vuoi, baby, sono tutta per te.-

L A D Y

Annuì, togliendosi le mani dalle spalle e, in una mossa complicata e decisamente poco ortodossa, mettere il proprio braccio attorno a quello sinistro del moro.
-Così sono più semplice da controllare, no?-
E per finire a passeggiare così, come due neo-sposini in procinto di iniziare il viaggio di nozze.
-A meno che non ti dia fastidio...-